CGIL Regionale è No Tav.

Il congresso regionale approva due documenti sull'alta velocità in Valsusa. Ora la palla passa al nazionale.

di Valsusa Report.

Al congresso regionale sono stati approvati due documenti: il primocgil torino contrario alla realizzazione dell’opera, presentato da Fiom, Funzione Pubblica, Scuola e lavoratori della Comunicazione, che aveva visto vittoria dall’assemblea della Camera del lavoro di Torino. Un emendamento approvato con 147 voti favorevoli. Il secondo promosso dalla Fillea, il sindacato degli edili che ha ottenuto 116 voti. I primi considerano la crisi e i secondi l’aspetto occupazionale dell’opera.

Con 372mila tesserati, 12 categorie rappresentate, 8 Camere del Lavoro provinciali, la Cgil Piemonte celebra il congresso all’International Training Centre of the Ilo di Torino. Si riconferma il segretario generale uscente Alberto Tomasso, 58 anni, romano di origine ma vercellese di adozione, iscritto al Partito democratico e legato all’ala più riformista e dialogante dell’organizzazione di Susanna Camusso, presente quattro anni fa, da vice segretaria alla prima incoronazione del Tomasso.

 

Tomasso-Alberto-CgilCon l’approvazione delle due mozioni, si esprimono i proponenti: il segretario torinese dei metalmeccanici Federico Bellono «si tratta della conferma di un orientamento critico sulla Torino-Lione e sulla logica delle grandi opere che rappresenta un cambio di passo importante da parte del più grande sindacato italiano». Il segretario Torinese della Fillea Dario Boni ribadisce l’utilità dell’infrastruttura, a cui fa eco il segretario nazionale Walter Schiavella: «Il nostro paese si colloca in Europa al secondo posto, dopo la Spagna, con il 91% del volume totale del trasporto merci su gomma. Completare la rete Alta Capacità/Alta Velocità significa ridurre drasticamente i consumi e l’inquinamento. Due dati su tutti: con la Tav Torino-Lione si prevede una riduzione annuale di emissioni di gas serra pari ad una città di 300 mila abitanti, ed un traffico di camion ridotto di 600mila unità all’anno. Passare dalla gomma al ferro quindi è una scelta strategica proprio dal versante della sostenibilità ambientale, così come è altrettanto strategica la scelta di ridurre il gap infrastrutturale del nostro paese con l’Europa».

In CGIL la più forte è la categoria dello Spi, i pensionati, che contano ben 196.136 iscritti sui 371.753 complessivi, poi la Funzione pubblica (Fp) con 30.711, seguiti da Fiom (30.131) e quelli del Commercio (Filcams) che contano su 27.5536 iscritti. Tra le Camere del Lavorocgil regio, quella di Torino è di gran lunga la più rilevante con i suoi 165.019 iscritti, davanti ad Alessandria (52.846), Cuneo (38.337) e Novara (31.014). Insomma dopo il congresso provinciale di Torino, delle scorse settimane, e il congresso regionale del Piemonte l’infrastruttura ferroviaria in Valsusa inizia ad avere problemi di sostegno.

A Rimini dal 6 all’8 maggio, il nazionale farà la sua parte, di certo è incontroversibile il doppio no proprio nei luoghi dove dovrebbe avvenire la costruzione. Tecnicamente essendoci una sola mozione, gli emendamenti di blocco dell’opera, di sfiducia, di ridiscussione e No Tav devono trovare spazio e conferma a Rimini.

Ma tant’è Torino e il Piemonte sono No Tav.

VR (21/03/14)