Cassazione non fu terrorismo smentita (di nuovo) la Procura torinese

Sconfitta nuovamente la procura di Torino. L'accusa di Terrorismo nei confronti dei No Tav viene nuovamente smentita dalla Corte di Cassazione.

di Redazione.

La Corte di Cassazione ha rigettato lo ricorso dei Pm torinesi (Padalino e Rinaudo) sulle accuse di terrorismo nei confronti di Lucio, Francesco e Graziano. Come già si era espresso il tribunale del riesame il 29 dicembre scorso le accuse di terrorismo vengono respinte (art. 280, 280bis, 270 sexies). Ennesima sconfitta della procura di Torino ostinata nel voler trattare i No Tav come “terroristi”. Ieri intanto Lucio è stato nuovamente arrestato per una violazione dei domiciliari per aver parlato sul pianerottolo con un paio di ragazze.

Marco Scibona (Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni per M5S)  e Francesca Frediani (Consigliere Regionale M5S Piemonte) chiedono la cancellazione dell’Osservatorio dopo questa nuova sentenza; in un comunicato ribadiscono che:

Fallisce ancora una volta il tentativo di attribuire ai No TAV la pesantissima accusa di terrorismo. La Procura di Torino aveva presentato ricorso contro la decisione del tribunale del riesame di Torino, che nel dicembre del 2014 cancellò questa ipotesi d’accusa: fortunatamente la Cassazione lo ha respinto.

La aule di giustizia sono state per troppo tempo teatro di processi ai No TAV, mentre poca attenzione si è finora dedicata alle infiltrazioni e agli sprechi adducibili a quei cantieri.
Dopo le dure condanne inflitte negli ultimi anni a numerosi attivisti del movimento contrario alla grande opera inutile, è ora che si riapra un serio dibattito tecnico ed economico che preveda anche la possibilità di rinunciare all’opera e una seria analisi costi benefici che esuli dal sistema Incalza e che sia elaborata da organi terzi. E il luogo del confronto non può sicuramente essere l’ormai vuoto ed inutile Osservatorio, dove rimangono solo pochi e piccoli comuni non interessati dal passaggio della linea ma inseriti per convenienze politiche.

L’organismo presieduto fino a poco tempo fa da Virano, poi “promosso” in Telt, e ora dal neo nominato e onnipresente Foietta è ormai ridotto a mero strumento di elargizione di promesse di elemosine, finalizzate a spacciare per “compensazione” ciò che dovrebbe essere un sacrosanto diritto di ogni paese civile.
Sempre più amministrazioni se ne stanno rendendo conto, come dimostra la mozione approvata ieri in tarda serata in Consiglio ad Alpignano, che ha formalizzato l’uscita del Comune dall’Osservatorio.
La ragionevolezza e il buon senso dei cittadini e degli amministratori più responsabili, alla fine prevarranno sull’ingordigia della malapolitica e delle lobbies.