
Martedì 30 luglio, ore 21. La piazza del Municipio di Bussoleno è gremita di gente, fiaccole, cartelli, bandiere: ecco la risposta del popolo NoTav alle azioni della Procura di Torino che il 29 luglio scorso ha autorizzato perquisizioni e fermi in valle, messi in atto dalle Ff.Oo. con l’accusa di eversione e terrorismo.
Accuse infamanti, le definisce Perino. Il tentativo di condurre la lotta per la difesa del territorio e contro lo spreco di denaro pubblico nell’ambito delle attività eversive parte da lontano e la piazza ricorda tra gli applausi Sole e Baleno, accusati ingiustamente e poi discolpati dopo la loro dubbia morte. Sempre più numerosi sono i casi di fermi e arresti con imputazioni inconsistenti che si smontano nel giro di poco tempo. Queste azioni hanno però lo scopo di permettere ai giornali compiacenti di fare titoli che infangano i NoTav per poi lasciare cadere un silenzio complice quando le accuse vengono ritirate.
Se così stanno le cose, “allora siamo tutti terroristi” afferma Perino. Gli interventi in piazza sono tutti tesi a sottolineare che il movimento non arretra e non si fa intimidire. Tutti si domandano: “Ma davvero siamo “noi” gli eversori? Non dovrebbero esserlo quelli che si riuniscono sulle scale del tribunale di Milano per contestare la Magistratura? E non lo sono forse coloro che parlano in continuazione di secessione? E che dire di personaggi impresentabili che siedono in Parlamento e ogni giorno agiscono per aggredire la nostra Costituzione?”
Solidarietà al movimento NoTav è stata espressa dall’ANPI e dal rappresentante di Rifondazione comunista.
Il Movimento 5 Stelle sta preparando delle interrogazioni parlamentari per chiedere conto al ministro degli Interni su quanto accaduto e una richiesta alla Procura per un’ispezione ministeriale.
Il sospetto è che queste azioni intimidatorie contro il Movimento siano iniziate in previsione dell’arrivo in valle della famosa talpa che dovrà scavare il tunnel al cantiere di Chiomonte. La lotta proseguirà, giurano tutti: la colpa dei NoTav è solo quella di perseguire una battaglia per la libertà che ha travalicato i confini della valle e ha positivamente contaminato altre realtà locali.
È proprio questo che non si perdona ai NoTav: costituire un pericoloso precedente di ribellione nei confronti della politica onnivora e mafiosa che divora e distrugge ogni bene pubblico. Le accuse di terrorismo non sono solo pregiudizievoli e false ma soprattutto offendono la memoria storica dell’Italia e quanti hanno davvero patito e subito le conseguenze degli Anni di piombo.
A chiusura degli interventi, ragazzi del movimento hanno letto una frase: un pensiero sul loro essere combattenti e resistenti in valle, riflessioni che nulla hanno a che fare con l’eversione o la violenza. L’ultimo di essi ha concluso: “Sono un NoTav… non sono un terrorista!” Poi la folla si è tramutata in un lungo corteo che ha attraversato tutta Bussoleno fermandosi nel centro storico per ricordare i motivi della manifestazione. Uno scrosciante applauso è esploso davanti all’osteria La Credenza, oggetto anch’essa delle perquisizioni, nella quale la fiumana si è fermata per esprimere solidarietà. La Credenza è luogo storico di ritrovo di amici, in cui si chiacchiera e si discute, non è un covo di terroristi. La perquisizione mattutina, l’intimidazione contro un luogo simbolo della convivialità sociale offre la misura della paura che il Movimento genera in certi ambienti politici e ricorda più che gli anni del terrorismo quelli del Ventennio.
Davide Amerio 31.07.13