“Il vero presidio è nel cuore di tutti coloro che hanno deciso di resistere… Purtroppo quello di oggi è l’ennesimo segno dell’arroganza che vuole distruggere l’umano e la natura, nuovo atto di una storia che dura da ormai venticin
que anni, fatta di lotte di tutti noi, senza deleghe” questo quanto sottolineato da Nicoletta Dosio nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, 2 novembre, nell’area del presidio No Tav di Vaie.
Presidio distrutto da un incendio doloso poco prima della mezzanotte del 1° novembre. E presidio costruito tre anni fa sull’area che in un progetto dell’alta velocità valsusina vedrebbe l’uscita di un tunnel ferroviario della devastante opera. “Deve essere chiaro agli inquirenti che il tempo a loro disposizione per le indagini è di una settimana, dopodiché, d’accordo con l’amministrazione comunale, il presidio qui lo ricostruiremo e qui rimarrà fino a quando non verrà annullato il progetto.
Questo presidio da sempre è stato luogo della socialità, di incontri, di accoglienza, di studio e proprio la notte scorsa avrebbe dovuto ospitare un gruppo di ragazzi di Pesaro, che per fortuna non sono potuti venire… oltre alla struttura l’incendio avrebbe potuto contare un prezzo ben più grave in vite umane… e ben peggiori ulteriori danni ci sarebbero stati se il bosco, posto proprio in prossimità, non fosse stato reso umido dalla pioggia… Le ‘persone’ che hanno appiccato il fuoco non ci spaventano, anzi, aumentano in noi rabbia e determinazione nel contrastare un attacco così vigliacco” questo quanto sottolineato da Maurizio Piccione nel dare il via alla conferenza stampa alla presenza di numerose persone, tra le quali tanti giornalisti.
“E questo è il terzo incendio, dopo quelli del gennaio 2010, a Bruzolo e Borgone… non vennero i ministri a portare la solidarietà, i politici. Oggi, qui abbiamo solo gli amici del M5S, oggi l’onorevole Ivan Della Valle… qualcuno certamente dirà che in fin dei conti questo ‘incidente’ ce lo siamo cercato. Noi non abbiamo assicurazioni ma abbiamo la gente della Valle di Susa, dell’Italia, dell’Europa, che guarda al popolo No Tav come a un esempio… noi siamo qui, non ci nascondiamo e domani pomeriggio si farà la festa progettata e si ricorderà l’amico Pasquale. Non abbiamo paura, devono sapere che siamo molto arrabbiati”. così ha proseguito Alberto Perino.
Mente Ivan della Valle ha ricordato che “la solidarietà dei mandanti qui non la vogliamo ma qui deve intervenire subito la Magistratura… questa è una offesa per i cittadini e la valle… oggi ci sono solo io ma nei prossimi giorni ci saremo tutti, anche alla marcia di Susa”.
Numerosi gli interventi che sono seguiti, volti anche a chiarire la dinamica di quanto accaduto.
L’incendio ha preso il via intorno alle 23,30 e ha devastato tutto il presidio, lasciando in piedi unicamente parte della facciata. Le fiamme sono partite sul lato sud, confinante con il bosco: qui è stata trovata una bombola di gas non appartenente al presidio, di una casa produttrice diversa da quelle abitualmente utilizzate e che per fortuna non è esplosa: se questo fosse accaduto a farne le spese con tutta probabilità sarebbero state soprattutto le squadre di pompieri intervenute per spegnere l’incendio. Distrutte tutte le parti lignee, danneggiate irreparabilmente le strutture in metallo: unica parte rimasta quasi completamente integra l’insegna, del presidio Picapera, fatto questo che parrebbe essere un esplicito invito a ripartire subito…
Questo quanto accaduto a Vaie, preceduto di poco, una quindicina di minuti, da un fatto apparentemente non collegabile ma che potrebbe invece essere causato per depistare l’attenzione e la richiesta delle squadre dei pompieri: si tratta del principio di incendio avvenuto a Borgone, in prossimità di un distributore di benzina, dove pompieri e forze dell’ordine sono intervenute.
Nei prossimi giorni si spera comunque di poter fare luce su quanto avvenuto, questo anche attraverso le registrazioni effettuate dalle due telecamere posizionate in prossimità del presidio. Anche se, per quanto riguarda gli incendi dei due presidi precedenti, non si è mai scoperto chi fossero gli esecutori e i mandanti e tutto venne archiviato.
Ma intanto il popolo No Tav si ritroverà domenica sera davanti al presidio incendiato: da qui partirà una fiaccolata per le vie del paese. Tutti insieme, partendo e arrivando insieme, in attesa della manifestazione del 16 novembre a Susa, dove cittadini e amministratori, politici, molti del M5S, marceranno. Sicuramente in tanti. Per chiedere ascolto. Per chiedere di poter vivere in terre di pace.
Gabriella Tittonel 2 novembre 2013