Biolaboratori la manifestazione di Pesaro del 1° Maggio per opporsi alla apertura

La nuova minaccia alla Salute pubblica e alla sicurezza dei cittadini si chiama Biolaboratori. Centri di sperimentazione da disseminare su tutto il territorio italiano in mano, per lo più ai privati. Non è bastata l'esperienza disastrosa del Covid! Ci riprovano nel silenzio dei media e con il consenso dei governi, nell'ignoranza dei cittadini.

Biolaboratori
Biolaboratori

La nuova minaccia alla Salute pubblica e alla sicurezza dei cittadini si chiama Biolaboratori. Centri di sperimentazione da disseminare su tutto il territorio italiano in mano, per lo più ai privati. Non è bastata l’esperienza del Covid, o forse proprio in ragione di questa esperienza, è in atto un tentativo globale, con l’avvallo dei nostri governi, nel silenzio dei media, nell’ignoranza dei cittadini, di creare le premesse per nuove pericolose pandemie letali.

di Redazione – e Comunicazione Evento.

Biolaboratori. Un nuovo tentativo di creare timori e paure tra le popolazioni per giustificare altre restrizioni alle Libertà fondamentali? Un dubbio più che lecito, vista la storia recente, a fronte delle verità occultate che emergono ogni giorno, di fronte a classi politiche ignavie e succube di Big Pharma e delle Coorporation. Il Prossimo primo Maggio a Pesaro una manifestazione per dire NO! all’ennesimo tentativo di giocare a fare Dio sulla pelle delle persone, in nome del profitto e del controllo globale delle popolazioni.

Da un articolo apparso su l’Indipendente il 3 novembre 2022 “Gli USA impediscono all’ONU di controllare i biolaboratori in Ucraina:

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, mercoledì 2 novembre, ha respinto la richiesta della Russia di istituire una commissione per indagare sulle sue accuse secondo cui l’Ucraina e gli Stati Uniti stanno svolgendo attività “biologiche militari” in violazione con la convenzione che vieta l’utilizzo di armi biologiche. La Russia ha incassato il solo sostegno della Cina mentre Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si sono opposti, e le altre 10 nazioni non permanenti che compongono il Consiglio di Sicurezza si sono astenute (Albania, Brasile, Gabon, Ghana, India, Irlanda, Kenya, Messico, Norvegia, Emirati Arabi Uniti). Nessun esperto indipendente avrà quindi la possibilità di verificare se accuse tanto gravi siano o meno veritiere.

La scorsa settimana, la Russia ha consegnato ai membri del Consiglio un documento di 310 pagine con cui si sosteneva le accuse di attività biologica non consentita svolta in Ucraina con il sostegno del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Il documento includeva una denuncia ufficiale al Consiglio di Sicurezza, sulla base dell’articolo VI della convenzione sulle armi biologiche del 1972, e una bozza di risoluzione che autorizzava il Consiglio di Sicurezza a istituire una commissione composta dai 15 membri del Consiglio per indagare sulle affermazioni della Russia.

L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield ha definito la questione come una «colossale perdita di tempo». La diplomatica USA ha poi affermato che questa è solo un’azione che fa parte di una «campagna di disinformazione» di Mosca per coprire le malefatte che compie e le perdite che ha su territorio ucraino. «Gli Stati Uniti non hanno un programma di armi biologiche. Non ci sono laboratori ucraini di armi biologiche supportati dagli Stati Uniti», ha poi concluso Thomas-Greenfield.

L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, aveva accusato gli Stati Uniti di condurre in Ucraina un lavoro con agenti patogeni mortali tra cui colera, peste, antrace e influenza e che non potevano essere giustificati con il pretesto della salute pubblica. Nebenzia ha detto che il documento portato dalla Russia in visione al Consiglio di Sicurezza era l’insieme delle prove recuperate dalle autorità russe, il quale suggerirebbe un’applicazione militare degli agenti patogeni. Tra le prove portate da Nebenzia anche il sequestro di droni in grado di trasportare fino a venti litri di liquido e con sistema di irrorazione.

Il servizio della trasmissione Fuori dal Coro, nella quale si racconta l’attuale situazione del Biolaboratorio di Trieste, rifinanziato dal governo Draghi e da associazioni private che, grazie al PNRR, verrà portato a un livello successivo per sperimentazioni di armi biologiche militari (da www.bitchute.com):

 

La manifestazione Stop ai biolaboratori in Italia si terrà a Pesaro, a Piazza Stefanini, il primo maggio 2023, dalle ore 10:00 alle ore 20:00.

Pesaro chiama Italia, Italia risponde.

Il territorio appartiene a noi, abbiamo il diritto di scegliere come usarlo.

Ognuno di noi, singolarmente o con il proprio gruppo, circolo, comitato, la propria associazione, il proprio movimento politico o non politico è chiamato a prendere coscienza di ciò che vuole fare il governo e ad unirsi a noi.

In Italia, vorrebbero costruire un bio-laboratorio BSL3, 3+ o 4 in ogni regione. Pesaro, Perugia, Siena, Trieste, sono solo l’inizio.

Creare nuovi costrutti chimerici con alterate capacità di infezione, trasmissione e replicazione in decine di strutture sparse per tutto il territorio è assolutamente rischioso per la salute umana, degli animali e dell’ambiente. Se dovesse accadere un incidente di laboratorio, assisteremmo a una seconda Wuhan e ci precipiteranno in un nuovo incubo pandemico.

Tutti uniti in un unico grido di dissenso: No ai biolaboratori in Italia!

Biolaboratori
Biolaboratori – manifestazione 1° maggio 2023

Intervista al giornalista Franco Fracassi sui Biolaboratori (1):

 

Intervista al giornalista Franco Fracassi sui Biolaboratori (2):