Banca & Signoraggio un chiarimento

Post FB di Giancarlo Cecchinelli (pubblicato con il consenso dell’autore)

Siccome moltissime persone che NON hanno capito come si crea la moneta (idem cos’è il signoraggio) cerco di fare chiarezza con questo post

Chi sono i signoraggisti?

Sono quei personaggi che di politica monetaria, nonché teoria quantitativa della moneta, non ne capiscono una mazza !!! In economia il signoraggio è il reddito che un governo ”estrae” dalla creazione di moneta. Evidentemente è difficile da capire, altrimenti queste persone la farebbero finita con queste strampalate teorie chiamate “Signoraggio” o “truffa della moneta-debito” (il ”signoraggista” Marco Saba sull’argomento ha pubblicato addirittura un libro).

Questa è la loro “teoria”: La banca centrale presta i soldi allo Stato in cambio di titoli del debito pubblico e le banche private, proprietarie della banca centrale, guadagnano così la differenza fra valore nominale e prezzo di emissione. Allo stato rimane un gigantesco debito da pagare, e per pagarlo ci tassa. Quindi noi lavoriamo col sudore della fronte solo per pagare questo signoraggio ai banchieri. L’unico motivo dell’esistenza del debito pubblico è questo signoraggio.

Il motivo di questa esplosione virale è semplice: fra tutti quelli che da bambini alla mamma chiesero “ma come mai con i soldi che sono di carta ci compro le cose vere?”, pochi hanno trovato una risposta soddisfacente.

Ergo, quello della moneta e del suo valore è rimasto un mistero per la maggior parte della cittadinanza. Quindi ecco spiegato l’appeal di una “teoria della moneta” semplice, dotata di apparente coerenza logica e che impiega nel ruolo di antagonista principale la categoria umana universalmente più disprezzata dopo i pedofili: i banchieri. Non si può resistere: o si è studiato (e capito) economia, oppure ci si ritrova a “condividere” su Facebook o via mail l’ultimo delirio scaturito dalla mente disturbata di qualche “ricercatore indipendente”.

COME STANNO LE COSE

Le banche commerciali, ottenuta la licenza bancaria, partecipano all’offerta di moneta. Potendo impiegare (PRESTARE) denaro, creano ATTIVITA’, ovvero asset che sono OBBLIGATE a PAREGGIARE attraverso la cosiddetta raccolta bancaria (in caso contrario avrebbero ragione i signoraggisti). La raccolta può avvenire attraverso i depositi dei clienti, l’emissione di obbligazioni o il finanziamento della Banca Centrale. La banca guadagna quindi la differenza tra l’interesse sui prestiti concessi e il costo della raccolta.

Tutte le banche funzionano come un unico sistema in cui sono collegate tra loro: Le banche regolano i propri conti come una clearing house (stanza di compensazione), ovvero addebitando o accreditando le riserve delle une e delle altre. Il fatto di poter prestare più di quanto venga tenuto a riserva, costituisce un motore per l’economia, che ne asseconda l’espansione. In un mondo dove accadesse il contrario sarebbe estremamente difficile per una azienda lavorare e sarebbe quasi impossibile ottenere un mutuo.

L’altra obiezione che a questo punto i complottisti del signoraggio sollevano è che l’interesse che la banca lucra dalla sua attività sia illegittimo perché basato su moneta “inventata”. No, l’interesse è il costo del servizio che la banca svolge e il suo premio per il rischio di insolvenza.

La conferma che le banche non siano piene di soldi è proprio l’attuale crisi: quale bisogno c’è di salvare le istituzioni finanziarie con i soldi pubblici se queste possono inventarsi il denaro quando e come vogliono? Infatti le banche (prima del salvataggio e quelle non salvate) sono state le aziende meno efficienti del mondo e, solo negli USA, ne sono fallite diverse centinaia tra il 2007 ed oggi.

La normale attività bancaria non ha nulla di strano, è piuttosto la commistione tra banche commerciali e banche d’affari che crea problemi, perché anziché impiegare il denaro per far funzionare l’economia, questo viene deviato sui mercati finanziari allo scopo di guadagnare dalla speculazione finanziaria. Ed è per questo che occorre il ritorno allo standard di separazione tra i due rami di attività bancaria (legge Glass-Steagall), in modo che il Governo possa decidere di garantire le attività delle banche ordinarie e lasciar fallire le banche d’affari.

Le Banche Centrali e la necessità di tornare alla Banca Centrale Nazionale.

Per capire il funzionamento della Banca Centrale dobbiamo ricollegarsi al ragionamento che abbiamo fatto per le banche commerciali: Se uno Stato non potesse spendere a deficit, finanziandolo attraverso l’emissione monetaria della propria Banca Centrale, l’economia dovrebbe espandersi con la sola forza del settore privato e ciò è impossibile.

Lo vediamo da quando in Europa sono stati introdotti i parametri di Maastricht e gli Stati non possono più spendere a deficit come prima. Il debito pubblico (e il parte quello privato) non è un problema. Primo, perché alla scadenza esso viene rinnovato con altri titoli pubblici (o nel caso di banche private rifinanziato dalla Banca Centrale) e secondo perché esiste un moltiplicatore della spesa pubblica che aumenta il PIL con multipli maggiori di uno (es: una spesa pubblica di 100 aumenta il PIL di circa 150)

La scelta di creare una Banca Centrale INDIPENDENTE dal Governo, anziché una Banca Nazionale è stata assolutamente deleteria, ma non perché ci siamo messi al collo la pietra del signoraggio, ma perché l’emissione di moneta non è più direttamente controllata dal Tesoro, ma è in mano ad una istituzione autonoma, che, se non è d’accordo con la politica economica del governo può farla deragliare completamente.

Inoltre il fatto che le Banche Centrali siano possedute dalle stesse banche che esse dovrebbero controllare è un’aberrazione. Quindi il potere delle Banche Centrali deve essere prettamente politico; da qui la necessità di una Banca Nazionale se si vuole uno sviluppo che non sottostia ai ricatti della finanza, ma ripetiamo, non per evitare che i banchieri si ingrassino col signoraggio a nostre spese.

Tenete presente che oggi i soldi vengono messi in circolazione dal monopolio privato dalle banche commerciali. La grande maggioranza dei soldi che circolano (circa il 95%) sono “credito” emesso dalle banche commerciali.

Ma uno Stato che viene privato della propria Banca Centrale Nazionale può ottenere i soldi soltanto in due modi. Uno è di tassare i cittadini, l’altro è di prenderli a prestito.

Quando andate dalla Vostra banca e chiedete un prestito, questi “soldi” vengono creati dalla banca lì per lì, scrivendo delle cifre sul vostro conto. Questi soldi si possono ritirare in banconote o si possono spendere scrivendo degli assegni. Le banche tengono solo una piccola parte dei loro crediti in contanti, il resto viene movimentato spostando delle cifre da un conto ad un altro. La cosa più importante da sapere è che i soldi vengono creati immettendo dei numeri in un computer.

Nel caso il governo abbia bisogno di soldi, la procedura è leggermente diversa, ma sempre con lo stesso risultato. Il governo può emettere dei titoli di debito (Btp, Bot) in cambio dei quali accettare soldi, quindi promette il successivo ripagamento della somma, maggiorata da “interessi”.

L’ironia della situazione è che il governo, che dovrebbe essere l’autorità che emette i soldi che circolano nel paese, è costretto a prendere soldi in prestito dai cittadini privati e di pagare interessi per questi prestiti.

Adesso cominciamo a vedere perché il governo non ha mai soldi e perché molte delle nostre tasse che entrano nelle casse dello Stato, se ne vanno per pagare interessi sul debito.

Ma cosa succede quando un debito di banca commerciale viene ripagato?

Gli interessi pagati sono diventati proprietà della banca e la cifra che era stata concessa in prestito, viene distrutta. Nello stesso modo che la somma venne “creata” all’atto di concedere il prestito, adesso viene ” distrutta” una volta il prestito è stato ripagato.

Ogni economia nazionale ha bisogno di soldi per permettere alla merce e ai servizi di potere essere scambiati. Se i soldi sono troppo pochi, le merci rimangono invendute, quindi i prezzi si abbasseranno e ci ritroviamo in “deflazione”, l’economia entrerà in recessione, la produzione si ferma, il lavoro non c’è più, inizia ad affacciarsi la miseria.

Perciò, è molto importante che la quantità di moneta in circolazione sia sempre sufficiente perché la gente sia in grado di comprare la merce ed i servizi che vengono offerti.

L’altro estremo è quello della relativa abbondanza di liquidità, che porta all’inflazione. L’inflazione è indesiderabile quanto lo è la deflazione.

Inoltre, visto che il Governo non può creare moneta, l’unica via per far sì che l’economia disponga di moneta a sufficienza è di continuare a prendere prestiti e quindi continuare a pagare interessi! E’ questa la ragione per cui i governi non hanno mai soldi e perché lavoriamo più di sei mesi l’anno per lo Stato.

La soluzione consiste nell’aumentare la moneta di Banca Centrale e ridurre la moneta di banca commerciale. Possibile solo sopprimendo la BCE e riportando le Banche Centrali Nazionali sotto il diretto controllo dei rispettivi governi.

La moneta di banca commerciale viene creata in forma di credito per le banche, e viene messa in circolazione in forma di debito per chi prende il prestito.

La moneta di Banca Centrale invece non ha di questi inconvenienti. Questa moneta, dopo essere creata, viene data ai cittadini in cambio del fattore lavoro. I soldi di Banca Centrale sono l’unica merce che non costa fatica produrre. Chi la produce ”compra” soltanto la fatica degli altri, ovvero il fattore lavoro. Quando si crea nuova moneta, non sono state le banche a lavorare ma i cittadini, e così la proprietà della moneta, una volta creata, spetta ai cittadini come ricompensa del proprio lavoro.