
di Redazione.
Il Presidente di Pro Natura dell’Alta Val Susa, Franco Trivero, noto attivista in difesa dell’ambiente della Valle, No Tav, molto conosciuto e apprezzato in Valle, per la sua serietà e per il suo impegno, ha subito, il un vile attentato incendiario alla sua vettura.
Ne dà egli stesso notizia mediante la sua pagina social in queste ore. I fatti si riferiscono al 12 giugno scorso quando sconosciuti hanno dato fuoco alla sua macchina durante la notte. Le indagini sono ancora in corso; la notizia non era stata diffusa proprio per tutelare le indagini dei Carabinieri.
All’amico fraterno Franco Trivero tutta la nostra solidarietà per questo vile gesto che prende origine dal suo instancabile sforzo di denunciare i soprusi dei prepotenti che distruggono le bellezze della Val Susa per puri scopi di tornaconto personale e di gruppi affaristici che ben conosciamo.
Lasciamo che sia egli stesso a raccontare la vicenda con le sue parole.
La notizia che attendevo da alcuni giorni, è arrivata come uno tsunami che tutto travolge e lascia dietro di sé macerie.
Per me le macerie sono morali e psicologiche, quando ho appreso che l’incendio della mia autovettura, “dagli elementi acquisiti la perizia non esclude l’origine dolosa”.
L’esito della perizia era molto atteso perché quella notte del 12 giugno i Vigili del fuoco di Oulx, intervenuti per spegnere l’incendio avevano escluso “l’origine dolosa dell’evento”.
Non avendo riscontrato alcun innesto nel serbatoio avevano ritenuto che l’incendio fosse dovuto ad una centralina in corto circuito oppure autocombustione.
A nulla erano valse le mie perplessità manifestate al Capo squadra sul fatto che un’autovettura diesel quasi nuova, parcheggiata 9 ore prima, risultava difficile che prendesse fuoco alle 4 di mattina.
Apprezzo oggi leggere che, quelle convinzioni a caldo, non siano le stesse che emergono dal verbale di intervento di quella notte.
Infatti sul verbale acquisito, viene formulata l’ipotesi che “non era possibile stabilire la causa dell’incendio”.
Merito di questa successiva indagine è del Comandante dei Carabinieri di Oulx Genovese il quale dopo aver verbalizzato le mie dichiarazioni ha ritenuto di sottoporre a sequestro l’autovettura e di richiedere un supplemento di indagine da parte del nucleo investigativo dei Vigili del fuoco di Torino, trasmettendo gli atti alla Procura che ha autorizzato il sopralluogo. Non posso non esprimere il mio più autentico e formale ringraziamento al Comando dei Carabinieri di Oulx.
In questi giorni molti sono i messaggi di solidarietà di amici di Pro Natura dei Sindaci di Oulx e Bardonecchia, ma desidero esprimere un ringraziamento particolare al Sindaco di Salbertrand Roberto Pourpour, che mi ha dimostrato solidarietà e presenza tangibile, affermando “siamo una squadra non bisogna mollare”.
A volte bastano poche parole al momento giusto per affermare
valori e sentimenti condivisi.
Sono venuto a conoscenza solo in queste settimane che numerosi sono stati gli atti vandalici, in questi anni, commessi sul territorio, dal tentativo di dare fuoco ad un gatto delle nevi, ad un escavatore.
All’impianto di raccolta differenziata appena installato, incendi anche dentro cantieri ecc…
Tuttavia la vicenda che mi vede coinvolto ha origine, secondo me, dall’attività di tutela ambientale, segnalazioni e/o esposti fatti agli organi competenti per omissioni, abusi ecc.. In spregio alle più elementari norme di diritto ambientale.
Come quella di denunciare ai Carabinieri della forestale
uno sversamento di “tritato d’asfalto in Valle stretta” sito di interesse comunitario “NATURA 2000”, ma soprattutto nello “sversamento di liquami organici in area protetta” Oppure nell’ esposto in Procura per il “cantiere di amianto di Salbertrand” e nella verifica e accesso ad atti sensibili presso il Comune di Salbertrand.
Può dare fastidio la collaborazione che svolgo con il Sindaco di Salbertrand per contribuire, nel rispetto dei ruoli a ristabilire verità, per troppo tempo taciute o sotterrate dall’omertà del silenzio e dell’indifferenza. Oppure peggio ancora un messaggio da indirizzare a terzi, colpendo me…Sono tutte attività svolte in trasparenza e nel pieno rispetto dello statuto di Pro Natura.
Quello a cui stiamo assistendo nel nostro territorio è una forma di “corruzione culturale” quella forma di indifferenza che ti permette di non vedere, non sentire, non denunciare.
Rappresenta nei fatti, per una comunità un “suicidio morale” la distruzione della bellezza in ogni sua forma. Ma questo suicidio morale è un suicidio istigato. La distruzione ambientale e l’omessa tutela è parte dell’andamento criminoso della nostra vita civile e politica. Dove la relazione tra la società civile e la politica non è più una relazione di rappresentanza, ma una relazione di scambio.
Noi continueremo a portare avanti, con coerenza e determinazione le battaglie ambientali a tutela del territorio, proprio come quelle marmotte sentinelle che fischiano per avvisare del pericolo imminente, simbolo che ci appartiene nei valori etici di cui l’associazione Pro Natura è espressione.PRESIDENTE PRO NATURA
ALTA VALSUSA
FRANCO TRIVERO

