Arresti domiciliari il costo per chi li vive (Lucio Alberti)

Si fa presto a dire domiciliari, a volte sono peggio della prigione, sono molto restrittivi e così capita che Lucio Alberti torna in carcere

di ValsusaReport.

Il carcere domiciliare è l’invenzione che ha permesso di far uscire dalle case di detenzione alcuni tra i più meritevoli, ad esempio, o nei casi in cui il rischio di fuga non fosse reale, è inteso però che l’arresto domiciliare è carcere a tutti gli effetti se mantiene le restrizioni tipiche del carcere, divieto di parola con altre persone, divieto di visita, di telefono e di internet. In carcere vi sono anche divieti che vanno dall’isolamento al divieto di incontro e parola con le persone indicate in pagellino, con quello puoi e con quello no.

Va da se che i domiciliari diventino un isolamento molto più stretto, si deve considerare lo spazio che coincide con l’unità abitativa, se si è in condominio ad esempio gli spazi comuni sono vietati, vi sono poi le restrizioni, il divieto di parola, di telefonare o di internet che creano un isolamento stringente, mentre nelle celle normali del carcere, i momenti comuni ti inseriscono nella cosidetta socialità, che è restrittiva ma che ti consente il confronto con altra gente detenuta. Qualunque di questi divieti, se infranto può portare all’evasione considerata proprio come tale e quindi al riaccompagnamento in carcere.

Ora cos’è meglio il carcere dove ci si può scrivere, si incontrano i familiari e la fidanzata (perchè finchè non è moglie ai domiciliari non la puoi incontrare) o i domiciliari stretti dai massimi vincoli imposti dalla magistratura per ovvi motivi di indagine, questa è la domanda, cosa si può sopportare nelle restrizioni domiciliari?, si può anche rischiare? tanto nel peggio si potrà andare meglio. Questo forse è passato nella testa di Lucio Alberti quando per troppo tempo l’imposizione lo ha schiacciato, per quale motivo l’accanimento contro una persona che ha dichiarato l’appartenenza al gruppo di attaccanti del cantiere di Chiomonte doveva andare avanti, ma quali altre indagini doveva aspettare.

Scegliere domiciliari o carcere è una bella domanda, di sicuro in vita mia non ho mai sentito di un’evasione per aver salutato nel cortile del condominio la fidanzata e l’amica, appunto quei cinque minuti che sanno di libertà. Nella giornata di due settimane fa alcuni carabinieri hanno sorpreso sulle scale di casa Lucio Alberti che salutava due compagne, questa mattina il riaccompagnamento in carcere a San Vittore Milano, detenuto dall’11 luglio 2014 era ai domiciliari con tutte le restrizioni, dovrà scontare in carcere la pena.

V.R. 16.7.15