Più controlli e più truppa a sorvegliare l’udienza ai No Tav. Un’altra revoca dei difensori. Respinte quasi tutte le richieste della difesa sulla “contestualizzazione”. Qualche tensione all’ingresso.
Ordini superiori: identificare tutti e fotografare i documenti, anche ai giornalisti (il sottoscritto) e non ai colleghi di Ansa, La Stampa e Torino Cronaca…cosi vanno le cose sotto questo cielo quando la Procura si adopera per creare allarme, un atteggiamento che si evidenzia quando si tratta di chiedere per l’ennesima volta di portare il processo a Palazzo di Giustizia: i Pm si oppongono.In apertura, l’imputato Alessio Del Sordo con veemenza revoca i difensori obbligando alla sospensione per reperire l’avvocato d’ufficio e provocando il fastidioso, arrogante sghignazzo dei poliziotti parti civili. Quindi si riprende che sono le 11,30. Oggi si sarebbero dovuti ascoltare i primi testi di accusa (tutti poliziotti) ma nei preliminari era prevista la lettura del dispositivo della Corte sulle istanze delle difese sugli elementi di prova e i testimoni. Mentre il presidente legge il testo si registra un incidente fuori dall’aula quando a una donna viene impedito di entrare perchè ha una bandiera No Tav in borsa. Si sentono le sue proteste fin dentro l’aula e c’è grande accorrere di pubblico e di agenti. In solidarietà, diversi imputati e attivisti del pubblico estraggono fazzoletti No tav e li tengono alti mentre la ragazza si avvolge con la bandiera. Un’altra forzatura, quella della polizia, perchè il presidente, interpellato, dice che se la bandiera è in borsa non c’è ragione di impedire l’ingresso ma ormai l’udienza ha preso troppo tempo e si chiude li con rinvio al 5 Luglio, forse non più in aula bunker. Sapendo che non sono state ammesse “perchè irrilevanti” le testimonianze richieste dalle difese di: vertici delle FFOO, politici e ministri (Maroni, Di Pietro, Prodi, Matteoli, rainer Masera, ecc.), agenti che hanno effettuato le riprese, consulenti di parte sui Cs e i loro effetti, sanitari che hanno redatto i certificati medici della polizia, consulenti psicologici sulla personalità degli imputati, ecc. Vengono esclusi anche alcuni filmati prodotti dall’accusa ma i dettagli si perdono in una litania recitata a mezza voce tanto che gli stessi avvocati non riescono a commentare e si riservano di leggere l’ordinanza. Tra i pochi vantaggi della giornata per gli imputati è l’ulteriore ritardo causato dalle revoche. (F.S. 21.6.2013)