
di Davide Amerio.
L’intervista a Porta a Porta con Luigi Di Maio (M5S) ha ottenuto un’eco non proprio felice dopo la risposta data dal vice Presidente della Camera a Vespa. Secondo il fatto Quotidiano, Di Maio avrebbe affermato:
È un movimento post ideologico, ma porta con sé tante idee che erano state i cavalli di battaglia dei partiti di destra e di sinistra, valori che sono dentro ognuno di noi. C’è chi si rifà a quelli portati avanti da Berlinguer, chi a quelli di Almirante, chi a quelli della Dc“
Non possiamo certo affermare quali fossero le reali intenzioni di Di Maio ma, di sicuro, questa frase ha offerto il fianco a una nutrita sequenza di tweet ironici e caustici. Non di meno, su altri social come FB, l’accostamento tra Berlinguer e Almirante, insieme alla Democrazia Cristiana, nella stessa frase, non è stata gradita da quel popolo che si definisce di “sinistra”, buona parte del quale simpatizza, o ha simpatizzato, per il Movimento Cinque Stelle.
L’Italia politica è un paese fortemente connotato da posizioni ideologiche che hanno caratterizzato la storia di ciascuno. Il terreno è scivoloso. Se ci si addentra sarebbe utile aver cura di usare cautela, evitando di cospargere ulteriormente bucce di banana.
Considerare il M5S come entità post ideologica ha una sua ragione razionale nel prendere atto come, in esso, siano confluite persone di differenti patrie politiche (spesso divergenti). Questo flusso di cittadini stanchi, disillusi e provati da un sistema politico che ha tradito ogni credo e ogni utopia, si è incontrato in un terreno comune e cerca di creare una nuova dimensione politica.
Questo faticoso lavoro, contrastato dal sistema partitocratico e dall’informazione, è molto delicato e complesso. Occorre però non dimenticare mai di non sbilanciare il delicato equilibrio. La prima parte della frase sarebbe stata sufficiente a identificare la natura del movimento. Punto.
La seconda è incompleta: perché non citare i socialisti o i liberali o i repubblicani? la storia politica italiana è fatta anche da costoro con figure di rilievo e pregevoli. Con essa si mettono in relazione mondi che, per loro natura e storia, sono incompatibili. Risultato? Derisione e irritazione collettiva. Nonché, naturalmente, fianco scoperto alle critiche più spudoratamente strumentali.
In politica è buona pratica non dire, oppure dire semplicemente l’essenziale, per evitare dubbie o arbitrarie interpretazioni.
(D.A: 20.06.17)