Alessandro Di Battista (M5S) in pasto ai ‘leoni’ della politica.

Il Parlamentare a 5 Stelle finisce sotto accusa per aver osato porre dubbi su come l'Italia e l'intero occidente continuano a trattare la questione del terrorismo internazionale

di Davide Amerio

Caparbio nelle sue convinzioni, disposto al dialogo ma senza rinunciare alla sua prospettiva sugli eventi, Alessandro Di Battista (Parlamentare del Movimento 5 Stelle) ne ha combinata una davvero grossa: ha osato infrangere il velo di ipocrisia che copre la peggior retorica sulla violenza e sul terrorismo che tanto piace ai nostri politicanti (e noi in Val di Susa ne sappiamo ben qualcosa). La condanna della violenza tout court, senza se e senza ma: posizione salottiera buona per tutte le stagioni, le emittenti televisive, i TG, i giornali e ogni angolo della terra per ciarlare e sproloquiare sui drammi altrui – sempre con il deretano su morbidi cuscini – invocando il tionfo della giustizia che si deve abbattere inesorabilmente sui reietti che compiono azioni violente.

Mai nessuno che si ponga domande, questioni, analisi, ipotesi sul perché questo nostro mondo è così vittima di tanta crudele e spietata violenza.

In un lungo post su Beppegrillo.it Di Battista spiega il suo punto di vista sulla vicenda irachena e non solo. E’ persona che si è occupata di fare volontariato nelle aree difficili del mondo. E’ un giovane che non si arrende alla banalità delle convenzioni e pone domande. Ha ragione? Non saprei dirlo; quello che so per certo è che suggerisce il necessario ribaltamento di prospettiva nelle questioni del terrorismo. Non il solito stereotipo del terrorista fanatico da uccidere rispondendo con altra violenza alla sua violenza perpetrando circoli viziosi che proseguono da decenni; guerre e stermini di cui gli unici beneficiari sono le lobby delle armi e del petrolio. Noi occidentali ci scandalizziamo dalle poltrone di casa nostra per le teste mozzate e i bambini trucidati ma evitiamo di domandarci come, in che modo, a che prezzo – politico e sociale, il carburante che versiamo nella nostra automobile per andare in vacanza, è stato prodotto!

Nessuna giustificazione da parte di Di Battista sul terrorismo, bensì una serie di considerazioni e analisi sulla politica internazionale che non funziona, che non ferma le violenze e le guerre ma anzi le alimenta. Ragionamenti che dovrebbero dar luogo ad un dibattito politico serio e profondo.

Ai politicanti della destra, sinistra e del centro, dalla Seracchiani alla Santanché, questi retori del nulla e dell’ipocrisia quotidiana tra i proclami e gli atti parlamentari, affondano a male parole il ragionamento del parlamentare pentastellato negando, come sempre, l’evidenza di chi pone questioni delicate che andrebbero discusse e ponderate. Un’altra occasione persa per fare politica intelligente.

D.A. 17.08.14