
lettera di Michele Salvino.
Centurione Salvinius, avrei delle questioni per lei. Visto che si parla di sicurezza, non è il caso di togliere i legionari dal “cantiere” della TAV per indirizzarli al pattugliamento delle strade? Nonostante le operazioni di polizia, le simpatie sono ancora lì. Quand’è che i legionari si metteranno in una situazione di legalità, pagando gli affitti arretrati che questura e prefettura non pagano da anni alla Provincia di Torino ora Città Metropolitana? L’unico sistema coerente e logico per rivedere un accordo (non ricordo la terminologia esatta usata nel contratto di governo), è la sospensione dei lavori relativi fino al 31 dicembre 2030. E ridiscutere la cosa anche pubblicamente. Prima di parlare di Giuliani, la polizia dovrebbe guardare se stessa. A Genova caricarono i manifestanti, ma lasciarono i vestiti di nero liberi di fare danni. Guarda caso sparisce il video delle forze dell’ordine che portano dentro la scuola le molotov. A dicembre 2005 a Venaus caricarono la notte quando tutti dormivano. Un gesto molto coraggioso e pulito. La mattina dopo erano tutti in piazza Castello, mentre non vi era un agente che inseguiva chi faceva danni. E le bugie raccontate a proposito di venerdì 17 ottobre 2014 in piazza Castello a Torino, con i ministri del lavoro dell’unione al Regio? Tirarono frutta e ortaggi, con gli organizzatori dello spezzone dei centri sociali che dicevano di non fare cazzate. Lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo. Dopo che le persone, giustamente arrabbiate, gli andarono incontro per giocare alla Obelix, mica risposero con la carica. Altri lanci di lacrimogeni ad altezza d’uomo. Poi le loro azioni. Se ci furono lanci di pietre, che non nego, ci furono dopo il lancio di lacrimogeni. Nel 2017 a Santa Giulia. L’ordinanza dell’Appennino vietava la vendita da asporto. Ma il consumo sul posto era consentito. E la polizia caricò chi era seduto ai dehors nel pieno rispetto delle regole. Prima di parlare di violenze alle forze dell’ordine, parlate di violenze delle forze dell’ordine. Guardino loro stessi, prima di condannare chi si ribella alle ingiustizie con la rivolta, perché le buone non servono. Per difendere terra e libertà contro chi vuole annullare il popolo eurasiatico. Serve una nuova Jalta, un incontro tra i capi di stato e di governo di Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia, Cina, India, Giappone. Per porre le basi di un pianeta dove si impara a convivere attivando la connessione del cuore.
Saluti. Michele dal Piemonte.