
Un’alleanza per trasformare le città africane in metropoli sempre più connesse con il Web e nelle quali Internet diventerà uno strumento di crescita economica e sociale. Il progetto si chiama Smart Cities Bluprint e sarà lanciato nel corso della conferenza Transform Africa che si sta tenendo a Kigali (Ruanda) in questi giorni. Sarà una sorta di road map «per tutti i sindaci africani e i responsabili politici che intendono trasformare la loro città. Per questo motivo, lanceremo anche una rete di città intelligenti africane alla fine di questa conferenza», ha detto Jean Philbert Nsengimana, ministro della Gioventù delle nuove tecnologie del Ruanda.
Non è un caso che questa conferenza si tenga in Ruanda. Già oggi Kigali, pur tra mille contraddizioni, è una delle città più tecnologiche del continente africano. La capitale è completamente connessa a Internet. Strade, alberghi, ristoranti, trasporti, spazi pubblici, qualsiasi persona a Kigali può godere di wifi gratuito. L’amministrazione pubblica sta sperimentando una profonda digitalizzazione dei processi. Già oggi è possibile pagare le tasse locali on-line e ottenere via Internet un permesso di costruzione, un certificato, ecc.
Le strade che sono state geolocalizzate al 100%. Il passo successivo è quello superare l’utilizzo del denaro contante. L’idea è di spingere le persone a pagare sempre più tramite cellulari o altre tecnologie. Alcuni servizi commerciali (taxi e ristoranti, per esempio) sono già pronti, altri si stanno preparando.
Questa rivoluzione digitale è stata voluta direttamente da Paul Kagame. Subito dopo il genocidio del 1994, il Presidente ha capito che l’asfittica economia del piccolo Paese andava diversificata. Le scarse risorse agricole avrebbero messo, prima o poi, di nuovo in contrasto le componenti etniche della nazione. Per questo negli anni successivi ha deciso di varare una politica economica che scommettesse sulle nuove tecnologie. E ha così iniziato un lungo cammino verso la digitalizzazione.
La conferenza digitale Transform Africa, che ospita quattromila delegati provenienti da diciotto Paesi africani, è un passo di questo percorso e intende mettere al servizio del continente l’esperienza ruandese. Le nazioni africane possono imparare dal modello ruandese e scommettere sul Web per far crescere l’Africa.
.africa, il continente avrà un proprio dominio Internet
L’Africa avrà un proprio dominio Internet. Si chiamerà .africa e potrà essere utilizzato da siti individuali, di aziende e di istituzioni. Il dominio è stato lanciato ieri da Nkosazana Dlamini-Zuma, il Presidente dell’Ua, e arriva a 25 anni dalla diffusione del World Wide Web a livello mondiale e a 30 anni dalla registrazione del primo dominio.
«L’iniziativa – è scritto in un comunicato dell’Unione africana e rilanciato da sito www.africanews.com – farà diventare il nostro continente una comunità unica nello spazio virtuale di Internet. L’Africa sarà unita sotto un solo ombrello. Il nostro dominio permetterà lo sviluppo delle nostre realtà di e-commerce, della tecnologia e delle infrastrutture».
Finora la registrazione di un dominio in Africa era molto costosa. In alcuni Paesi toccava i 250 euro, scoraggiando molti dalla registrazione. Registrare il nuovo dominio sarà invece più economico e si aggirerà sui 18 euro in tutto il continente. Il dominio sarà sviluppato da una società si software sudafricana sotto l’egida dell’Unione africana. La stessa organizzazione panafricana spera, con il ricavato delle registrazioni, di poter coprire alcuni costi amministrativi e finanziari della Commissione.
Secondo i dati forniti dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni, attualmente gli utenti africani di Internet sono il 9,1% della totale mondiale. Finora la penetrazione del Web nel continente è stata limitata, attualmente solo il 10,7% delle famiglie sono connesse. Le potenzialità però sono enormi grazie, soprattutto, ai telefoni cellulari. Sono telefonini a basso costo, ma anche smartphone che offrono la possibilità di una connessione veloce e anche fuori casa. Si calcola che, nel 2016, nel continente fossero in uso 427 milioni di cellulari e che nel 2020 ne saranno in funzione 543 milioni.Un numero secondo solo all’Asia e che permetterà all’Africa di avere una connessione più diffusa al Web.
Fonte degli articoli: http://www.africarivista.it/