
Serata impegnativa quella di ieri sera, giovedì 9 maggio, a Giaglione sul tema dei futuri espropri in Clarea e che ha permesso ai numerosi intervenuti di prendere visione dell’ulteriore progetto di svincolo che si vorrebbe realizzare nell’area di cantiere, progetto sicuramente fantasioso e pericoloso anche per gli operatori sottostanti le future campate stradali e che andrebbe a pesare in modo ancora più evidente sul disastro ambientale in atto. Attento il pubblico in sala, impegnato a comprendere in modo più approfondito la questione espropri ma altrettanto interessato a parlare della questione dell’acqua della rete idrica, resa non fruibile con un’ordinanza del Sindaco Paini nei giorni scorsi a causa di un liquido immesso in altra rete da parte della Sitaf per evidenziare delle perdite sulle condutture.
“Non vi sono stati pericoli per la popolazione ed ora l’emergenza è conclusa” – così ha esordito il Sindaco Paini salutando gli intervenuti e presentando i relatori della serata, il Presidente di Comunità Montana Sandro Plano, l’avvocato amministrativista Vincenzo Enrichens, il Presidente di Pro Natura Piemonte Mario Cavargna ed il Dottor Luca Giunti.

“E’ colpa nostra e di questi disagi chiedo scusa da parte della Società di cui faccio parte, ricordo comunque che non vi sono mai stati pericoli per la salute, i vapori hanno lambito i tubi della rete pubblica e questo ha determinato l’odore che tutti hanno potuto constatare” – così ha precisato Sandro Plano, anche dirigente Sitaf”- ma questo della mancanza d’acqua è uno dei problemi dell’impatto pesantissimo che avrà il TAV, opera che vedrà un impatto devastante nella piana di Susa, questo è quello che la gente deve capire, e determinerà situazioni di tensioni politiche e sociali ancora maggiori… i benefici, dati alla mano, sono difficili da sostenere ma quello che sicuramente frutterà è la creazione di nuove tasse… insomma, i cantieri servono solo ad ingrassare qualche impresa o qualche politico di turno….ed è falso quanto affermato da alcuni sull’accordo di Pra Catinat: c’erano due tesi in discussione, ma l’accordo è stato firmato solo dall’architetto Virano….Ed intanto abbiamo un Governo che ha promesso di abbassare l’IMU ma io non so come faremo a chiudere i bilanci.. noi siamo una valle di ribelli, siamo orgogliosi di essere così, la nostra battaglia ha un significato per tutta Italia…”
Problemi vari dunque sul tappeto, tra i più difficili da far comprendere quello delle polveri sottili, così impercettibili eppure così capaci di segnare fortemente la salute.
“Il progetto redatto da LTF parla chiaramente di un aumento del 10% delle malattie polmonari e cardiovascolari dovute proprio alla presenza di queste polveri suscitate dalla movimentazione del terreno del cantiere…e le polveri sono poi veicolate dalle vie dell’aria, dalle correnti fredde e calde, e verranno distribuite in tutta la Valle, si depositeranno sui terreni … cantieri come questi sono pericolosi sotto tutti gli aspetti… anche per la scuola, ubicata nella parte più bassa di Giaglione, qui le polveri arriverebbero con maggiore consistenza…. Il problema ora non sono gli espropri già effettuati ma i futuri…. non c’è nulla di concordato… quando si accetta un gioco come questo le carte non le date più voi…. Ed intanto il CIPE non ha ancora deliberato per la pubblica utilità, non c’è ancora il progetto, ma intanto si va avanti…” – così ha proseguito Mario Cavargna.
Progetto dunque ancora in mezzo al guado per quanto riguarda le autorizzazioni …
”Tre settimane fa è stato depositato il progetto definitivo della tratta internazionale (tratta che arriva fino a Chiusa S. Michele) – così ha proseguito Luca Giunti, che fa parte della Commissione Tecnica della Comunità Montana per il Tav e che in questa veste sta impegnando notevoli risorse personali per prendere visione del progetto, impossibile da visionare completamente perché il tempo per le osservazioni da sessanta è stato portato a soli trenta giorni… “ – Tra le cose che emergono? Incredibile ma vero, tanto per cominciare, è che le conoscenze sul massiccio di Ambin, quello che dovrebbe essere attraversato dalla galleria, sono nulle, viene ben evidenziato nel progetto …non si sa nulla della conformazione degli strati di terreno, delle vie d’acqua…non si parla del futuro scarico delle acque calde dal tunnel di base.. andranno in Dora? Eppure è accaduto di sentire il Commissario Virano parlare di allevamenti di salmoni, di smart valley, di parco termale…. Ma intanto si è ipotizzato che dal tunnel di base vi sarà uno scarico d’acqua di 900 litri al secondo….Insomma saranno pesantissimi gli impatti ambientali e questo per tantissimi anni”.
“Ma intanto è un’opera iniziata senza nessuna programmazione, senza coordinamento con l’opera principale… lo sconcerto che abbiamo è che, più procediamo, più troviamo totale mancanza di controllo… non controllo da parte del Ministero e di altre strutture.. ma la cosa più chiara e sconcertante è che tutto è demandato ad imprese private senza controllo… gli espropri sono un atto specifico che termina con un atto di pubblica utilità…sul problema dell’acqua, ad esempio, vanno fatte verifiche attente ma questo non è stato fatto, solo qualche monitoraggio, non si è guardato all’aspetto geologico e geognostico e questo perché non ci sono soldi ed allora si va avanti a pezzetti… Mi sono occupato in Val Bormida dell’Acna di Cengio: si vinse quando tutti i comuni si misero insieme…” – questo l’interessante intervento dell’Avvocato Enrichens.
Mettersi insieme, mettersi in gioco, non stare alla finestra, impegnarsi. Queste le conclusioni a cui si è giunti a fine serata. Perchè il tempo stringe e il disastro in Clarea prosegue: mentre si annuncia il prossimo a Susa. E così alcune richieste sono giunte al Sindaco Paini: la possibilità di aprire un nuovo punto informativo no tav in Giaglione e la prosecuzione di altre serate informative.
Gabriella Tittonel
10 maggio 2013