
di Valsusa Report
In piazza ad Acapulco, il 24 febbraio 2015 per esigere il pagamento di 94.000 insegnanti della regione di Guerrero, dirigendosi su Boulevard of Nations, verso l’aeroporto internazionale di Juan Alvarez, hanno incontrato le forze antisommossa, dai primi contatti e testimonianze, le cariche sono arrivate immediate.
Chiedevano anche 43 normalizzazioni nella Scuola Normale Raúl Isidro Burgos rurale Ayotzinapa, uniti a loro il Coordinamento Stato dei Lavoratori e dell’Educazione in Guerrero (CETEG). Avevano programmato un tavolo di trattativa con il Ministero dell’Interno per trattare le richieste del Magistero, ad un certo punto è stato sospeso, erano le 11 e gli insegnanti sono scesi in piazza ed in corteo per protestare.
La Polizia Federale e la Gendarmerie, con i suoi rispettivi reparti antisommossa, ad un certo punto ha attaccato anche se la prima fila del corteo era composto da donne e bambini; almeno un centinaio di insegnanti arrestati 15 agenti di polizia feriti e decine di auto danneggiate, l’antisommossa ha usato gas lacrimogeni e ha colpito donne, bambini, insegnanti e giornalisti. In ultimo molti si sono riparati nei supermercati della zona, in un attimo sono stati circondati dalla polizia e con la forza hanno tentato di estrarre uno ad uno i manifestanti, situazione impedita dal proprietario del supermercato situato vicino Punta Diamante.
“Tuttavia, una testimonianza di un insegnante ha espresso che è stata osservata la presenza di cecchini e violenza sessuale da parte di personale militare contro le insegnanti; questa repressione è un chiaro segno che ancora una volta, il governo statale e federale ha agito in modo brutale” da kaosenlared.net
Nell’azione della polizia Arturo Parra, di Notizie; il fotografo di The South, Carlos, a cui i poliziotti hanno rutto la loro macchina fotografica; Reuters, fotografo e collaboratore di The Plaza, e Claudio Vargas, sono stati picchiati e feriti dalla polizia antisommossa.
Le associazioni umanitarie del paese definiscono “un abuso dei diritti dell’uomo e chiedono che le organizzazioni per i diritti umani del mondo vadano in Messico per denunciare le violazioni dei diritti, sia umani che del lavoro”.
V.R. 25.2.15