8 dicembre il movimento festeggia

Sarà un'altra data storica quella del decennale della liberazione di Venaus. Pulman da tutta Italia ma il movimento No Tav inizia già dal venerdì, con il classico apericena, a cingere quel luogo che da quasi 4 anni cerca di liberare. Una festa niente provocazioni.

Foto Luca Perino

Di Valsusa Report

Sale sul palco Alberto Perino con a fianco Lele Rizzo, ultimamente risarcito di danni subiti dal Senatore Stefano Esposito del PD, inizia come un maratoneta ad illustrare il fitto programma che ha tenuto conto di tutte le anime del Movimento No Tav. Gli spazi che vengono proposti si alternano da passeggiate in Clarea a momenti assembleari con tutte le realtà in lotta d’Italia.

Dopo Perino, una carrellata, di altri protagonisti spiegano il loro modo di partecipare, ci saranno i sindaci della valle a percorrere le strade di Susa, contrariamente al volere dei segusini gemmati che pretendevano il non passaggio nelle mura cittadine, complice il mercato del martedì che impedisce l’ammassamento in Piazza d’Armi come era successo nel 2005. Sandro Plano ripercorre ancora una volta la scelta di campo e il voler stare insieme al movimento per questa vertenza spiegando che tutto sta su “grazie alle tre gambe, come si è sempre detto” e ognuno faccia la sua parte, “a quel tavolo se c’è qualcosa che non ci piace, ce ne andremo come abbiamo fatto altre volte”. Poi passa la palla ai tecnici dell’ex Comunità Montana ora passata Unione dei Comuni, parlano Alberto Poggio e Luca Giunti, che confermano la volontà di andare ad avere finalmente e il primo “se avverrà” colloquio con un tecnico del ministero e non un politico o politicizzato, “un modo per avere quei documenti che mai hanno fatto circolare”, l’interesse dei tecnici, viene ribadito è puramente nel merito, non siederanno su tavoli politici ed hanno chiesto lo streaming delle sedute.

Foto Luca Perino
Foto Luca Perino

La carrellata dei sindaci della cintura torinese apre ad una felice novità, già da un po’ di tempo, si sa che alcuni comuni sono diventati No Tav e sono usciti dall’Osservatorio dell’ex-Virano ora Foietta. Una novità importante per un movimento che si espande dalla sua valle di nascita, e che con l’apporto delle testimonianze dei Sindaci di Venaria, Roberto Falcone M5S, e di Rivalta, Mauro Marinari, (parla la sua vice De Marchi) fa scoprire che se in Valsusa, bene o male, il progetto, rivedendolo nelle mille progettazioni, ha ridotto, di un po’ almeno l’impatto visivo e devastante, lì in quei comuni della cintura torinese, tutto viene lasciato al massimo del pericolo e dell’esproprio. Si passa su intere zone coltivate e abitate in una curva incredibile del tracciato che mette dubbi e che forse servirà a nuove infiltrazioni dei cantieri (Operazione San Michele docet) o a garantire qualche possibile speculazione?, se ne scopriranno i motivi, per adesso i dubbi ci sono. “Il comune di Rivalta ha da poco avviato interrogazioni ai ministeri competenti su passaggi starni in diritto di costruzione operati dai fautori dell’opera”, tutto da charire ed identificare, ma già si parte male. Ecco una novità ed un ingresso nelle fila dei primi cittadini e del movimento che ha fatto esplodere un applauso in una sala strapiena come non si vedeva da un po’.

“Sarà un 8 dicembre con un tempo bello, non pioverà, non nevicherà, ci sarà il sole dal venerdì, solo il martedì ci sarà una leggera brezzolina che farà sventolare le migliaia di bandiere durante il corteo” così per voce di Perino il lancio della manifestazione del decennale di Venaus. Nilo Durbiano sindaco di Venaus espolde in un’eccitazione dato che quell’8 dicembre del 2005 lui era sindaco e visse con i suoi occhi sia lo sgombero violento della gente che dormiva nelle tende che poi la liberazione avvenuta due giorni dopo. I festeggiamenti inizieranno il 4 dicembre con l’apericena ai cancelli del “Varco Chiomonte”.

V.R. 27.11.15