
di Daniela Giuffrida.
Accese e perfettamente funzionanti le tre parabole del Muos. Mentre scriviamo sono in corso le misurazioni.
Lo scorso 26 febbraio il C.G.A. per la Regione Siciliana, in sede giurisdizionale, aveva stabilito con l’ordinanza CGARS n.59/16, che il Collegio di Verificazione completasse le misure già disposte con la sentenza non definitiva n. 581/2015 del 3 settembre 2005 compiendo, cioè, le misurazioni in situ e ad impianto funzionante alla massima potenza: la qual cosa aveva destato, fin da subito, grande preoccupazione fra la popolazione.
La prima verificazione fu sospesa, a suo tempo, dal Prefetto di Caltanissetta per motivi di sicurezza, ovvero, per la mancata assunzione di responsabilità da parte degli organi preposti alla salvaguardia della salute della popolazione; cosa accadrà questa volta non è dato ancora sapere, visto che dal Collegio dei Verificatori non giunge alcuna notizia e nessuna autorità ha pensato, ancora, di rispondere alle preoccupate rimostranze degli abitanti della zona.
Già l’approssimarsi della data, fissata per oggi 9 marzo e il silenzio delle autorità competenti, a proposito, avevano destato grande sconforto in chi, è stato e sarà ancora costretto ad allontanarsi dalla cittadina nissena perché portatore di apparecchiatura elettromedicale. Il CGA, in assoluta coerenza con il proprio ruolo istituzionale, anche stavolta non si è curato di fornire indicazioni in merito alle esigenze di sicurezza della popolazione ma, sebbene mettere in atto sistemi di sicurezza e di prevenzione del rischio sia compito delle autorità pubbliche competenti, qualcuno avrebbe già dovuto occuparsi oltre che di assicurare l’ordine pubblico, anche di informare la popolazione sui rischi che andranno a correre fra breve: della qual cosa, invece, nessuno si è preoccupato se non le “Mamme no Muos” che da Niscemi e da Caltagirone hanno provveduto nei giorni scorsi a diramare loro comunicati, attraverso i social.
Ma restando nell’ambito della Verificazione, se fin dall’inizio è apparso evidente a tutti come valutazioni così importanti, andrebbero fatte in maniera adeguata e nel rispetto della salute degli abitanti, gli attivisti e non solo, si chiedono se i tempi, ancora una volta estremamente ristretti, disposti dal CGA al Collegio dei verificatori e ai CTP, lo consentiranno. I timori dei niscemesi trovano riscontro in quelle degli scienziati nominati Consulenti Tecnici dai Comuni, dalle Associazioni e dai Comitati No Muos, che nei giorni scorsi non hanno mancato di esprimerli.
Perplessità riguardo ai metodi che verranno usati, cioè: si attiveranno le “sorgenti” di REM (Radiazioni Elettromagnetiche) tutte contemporaneamente, una alla volta, oppure alternando le due fasi? E a quale potenza? Secondo gli scienziati la normativa vigente prevedrebbe l’accensione simultanea di tutte le antenne e alla massima potenza ma, in questo caso, a quali rischi andrebbero incontro i portatori di dispositivi elettromedicali, il traffico aereo destinato al trasporto esplosivi e gli aeromobili di vecchia generazione, tutte categorie già considerate a rischio dallo stesso Collegio, nella verificazione precedente?
La valutazione dei rischi, sulla quale si trovano concordi, studiosi come il prof Marinelli, il dr. Coraddu ed il prof Zucchetti, non dovrebbe passare inosservata ma, a quanto pare, timori e inviti alla prudenza non hanno ancora trovato riscontro nella presidente del Collegio di Verificazione, prof Maria Gabriella Sarto, che non ha dato notizie di sé fino a lunedì sera e sembra procedere, inesorabile, verso misurazioni pericolose ed eseguite con metodi giudicati approssimativi e incerti dagli stessi CTP.
(D.G. 08.03.16)